Lancia Thema Ferrari (8.32), anno 1990 ( quindi trentennale con tutte le agevolazioni delle auto storiche), iscritta ASI con CRS. Motore Ferrari F105L.046. Interni con cruscotto in radica e interni in pelle Poltrona Frau cuciti a mano, modello seconda serie prodotta in sole 1.150 unità. Versione molto rara poiché catalizzata, prodotta nel periodo durante il quale Ferrari siglò un accordo con Ducati per assemblare a Borgo Panigale qualche centinaio di V8 destinati alla Thema 8.32 che si avviava al pensionamento. Produzione che sotto la supervisione dei responsabili del controllo qualità di Maranello durò dal 1990 al 1992. Auto di cui conosciamo tutta la storia dalla sua prima immatricolazione ,si presenta in buone condizioni generali, tenuta sempre in garage, full optional. Perfettamente funzionante e con possibilità di prova su strada anche con il Vostro meccanico di fiducia. Maggiori informazioni dopo contatto telefonico. Non si accettano permute, no sognatori, affaristi e speculatori, e tantomeno Commercianti. Alla larga personaggi della zona che chiamano solo per far perdere il tempo, o fissare appuntamenti Fantasma. Di questi personaggi che confermano la propria provenienza ne ho già conosciuti. Auto da amatore riservata a clientela di “appassionati”.
Cenni Storici:
Al suo debutto al Salone di Torino del 1986 la Lancia Thema 8.32, poi divenuta nota semplicemente come la “Thema Ferrari” o “Thema by Ferrari”, si presentò come la berlina a trazione anteriore più veloce del mondo. Già, perché il V8 “Quattrovalvole” proveniente da 308 e Mondial era stato per la prima volta nella sua storia montato in posizione anteriore. Eresia? No, tanto che lo stesso Enzo Ferrari la usò spesso in quegli anni per i suoi spostamenti, con al volante il suo storico autista Dino Tagliazucchi
grandissima persona scomparsa qualche anno fa che ho avuto il piacere di conoscere personalmente. Sulla Thema il motore siglato F105L era stato modificato per adattare il suo carattere scorbutico ad un impiego su trazione anteriore: innanzitutto l'albero motore non aveva più uno schema con manovellismi a 180° ma a 90° per addolcirne l'erogazione, di conseguenza l'ordine degli scoppi era differente, e le valvole erano di minore diametro che sulle Ferrari. Il motore “Lancia by Ferrari” da 2.927 cc (alesaggio e corsa 81x71 mm) erogava una potenza massima di 215 CV a 6.750 giri/minuto (la 308 Quattrovalvole ne raggiungeva 240) e una coppia massima 29 kgm a 4.500 giri. I valori dichiarati dalla Casa dicevano che la Thema 8.32 era in grado di raggiungere i 240 km/h di velocità massima e scattare da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi. La vista dalla coda si nota lo spoiler elettroattuato, il primo impiegato su un'auto di serie. Contrariamente a quanto creduto da molti, non era automatico, ma a comando manuale. La leggenda era stata creata, non rimaneva che attendere la risposta del pubblico che fu esaltante in termini di popolarità. La 8.32 divenne subito un'icona del successo negli anni dello yuppismo: fu regalata in versione blindata a Cossiga, la guidavano anche i piloti del Cavallino dell'epoca Michele Alboreto e Gerhard Berger, così come Cesare Romiti e Vittorio Ghidella. Anche Gianni Agnelli ne ebbe una, l'unica variante station wagon mai costruita, in colore argento e interni in pelle blu. Divenne la berlina preferita dalla clientela più facoltosa, quella che poteva permettersi di spendere 67 milioni di lire, ovvero il doppio rispetto alla Thema 2.0 Turbo che vantava 205 CV, dunque non molto distante come prestazioni.